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La colazione rappresenta uno dei segmenti più dinamici e in crescita del settore food italiano. In un mercato del fuori casa che attraversa una fase di rallentamento, con una previsione di calo delle visite del -1,6% nel 2025, la colazione emerge come l’unica vera eccezione positiva, segnando un’opportunità straordinaria per gli operatori del settore.
Questo articolo analizza in profondità il mercato della colazione italiana, esplorando dati di consumo, tendenze emergenti e le opportunità di crescita per produttori e distributori di semilavorati surgelati.

Il valore del mercato: numeri che parlano chiaro

Il mercato della colazione fuori casa in Italia vale 6,3 miliardi di euro di spesa, con 2,2 miliardi di consumazioni annue. Un dato impressionante che testimonia l’importanza strategica di questo momento di consumo per l’intera filiera food italiana.

La colazione resiste alla crisi del fuori casa

La colazione è stata l’unica occasione di consumo in crescita nel 2024, con un incremento dello +0,7%, in controtendenza rispetto al generale rallentamento del mercato. Questo dato assume ancora più rilievo se consideriamo che i bar serali hanno registrato un calo del -2,7% e i bar diurni del -1,7%.

Nonostante il rallentamento del consumo fuori casa con un calo delle visite del 0,7%, sempre più consumatori scelgono di acquistare la colazione al bar. Questa apparente contraddizione si spiega con un cambio nelle priorità di spesa: i consumatori, pur uscendo meno complessivamente, mantengono o aumentano la frequenza della colazione fuori casa perché percepita come più accessibile economicamente rispetto alle occasioni serali.

Il Cornetto all’italiana è il re indiscusso della colazione fuori casa

Chi consuma la colazione al bar: il profilo del cliente

Abitudini e preferenze

Gli italiani fanno colazione a casa in media più di sei giorni alla settimana, mentre al bar una volta ogni due settimane. Tuttavia, chi fa colazione al bar dedica più tempo a questo momento, fermandosi in media 20 minuti contro i 15 minuti della colazione a casa.
Questo dato è cruciale: la colazione al bar non è una scelta dettata dalla fretta, ma un momento sociale e di piacere. Chi va al bar cerca un’esperienza, non solo un prodotto.

Cosa ordinano gli italiani

Le preferenze sono chiare e ben definite:

Bevande:
Il caffè in tutte le sue versioni è il re incontrastato: il 68% di chi fa colazione al bar lo consuma sempre o spesso. Dopo caffè e cappuccino, troviamo il latte (12%), seguito da succhi di frutta, spremute o centrifugati e tè.

Alimenti:
Al bar, il 68% dei consumatori sceglie la classica brioche o cornetto sempre o spesso. A seguire altri tipi di paste o pasticcini (18%) e torte (10%).

I prezzi al banco
Un caffè al banco costa in media 1,17 euro, il cappuccino raggiunge 1,64 euro, i cornetti lisci 1,22 euro e quelli farciti 1,39 euro. Prezzi che sono aumentati negli ultimi anni, ma che rimangono accessibili rispetto ad altre occasioni di consumo.

Variabilità geografica: Caffè e cappuccino costano significativamente di più al Nord-Est e meno al Centro-Sud e nelle Isole, dove anche la brioche è più economica.

Un mercato in forte crescita

Nel 2024 i prodotti surgelati distribuiti in Italia hanno raggiunto un totale di oltre 1 milione di tonnellate, con un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Il fatturato ha toccato i 5,7 miliardi di euro, segnando un aumento dell’1,8%.

Il primo semestre del 2025 conferma questa tendenza con una crescita a volume dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati dimostrano che i surgelati sono ormai una componente consolidata del modello alimentare italiano.

Prodotti da forno surgelati: prospettive globali

A livello globale, il mercato dei prodotti da forno surgelati è previsto raggiungere i 16,53 miliardi di dollari entro il 2031, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 5,1%. La crescita è guidata dalla crescente domanda di cibi pronti e dall’aumento di stili di vita frenetici che favoriscono i prodotti da forno pronti al consumo.

Vantaggi per gli operatori

Per bar e pasticcerie, i semilavorati surgelati rappresentano una soluzione ideale:

– Qualità costante: ogni prodotto è identico, garantendo standard elevati
– Riduzione degli sprechi: si prepara solo ciò che serve
– Ottimizzazione del personale: meno competenze tecniche richieste
– Flessibilità: possibilità di testare nuove referenze senza grandi investimenti
– Gestione semplificata: niente lievito madre da rinfrescare, niente impasti notturni

Le catene industriali stanno guadagnando terreno principalmente attraverso la fornitura di prodotti semilavorati e surgelati alle pasticcerie tradizionali, permettendo anche alle piccole realtà di offrire una gamma più ampia di prodotti mantenendo costi contenuti.

Opportunità di crescita per la filiera

1. Segmentare l’offerta per target

La polarizzazione del mercato è evidente: rallenta la ristorazione di fascia bassa (-5%) e media (-2%), mentre cresce il segmento premium (+6%). Questo vale anche per la colazione.

Opportunità: Sviluppare linee di prodotto differenziate:
– Entry level: prodotti classici a prezzo accessibile per il consumo quotidiano
– Premium: specialità con ingredienti selezionati per chi cerca qualità superiore
– Funzionali: prodotti arricchiti, senza glutine, vegani, proteici

2. Espandere nelle fasce orarie deboli

Per i bar in Italia, la colazione è la principale occasione di consumo per il 48% degli esercizi, seguita dal pranzo (30%). Opportunità: Promuovere la “colazione estesa” o il “brunch”, sfruttando i prodotti da forno anche nelle fasce orarie 10:00-12:00 con offerte mirate.

3. Intercettare i turisti

Nel 2024 le presenze straniere negli esercizi ricettivi superano i 250 milioni e aumentano del 6,8% rispetto al 2023, rappresentando il 54,6% del totale. Opportunità: Prodotti che raccontano il territorio, packaging multilingue, proposte che uniscono tradizione italiana e gusti internazionali.

4. Innovare con i prodotti stagionali

Come evidenziato dalle tendenze food 2025, la stagionalità è un driver potente. Il 2025 sarà l’anno di ingredienti botanici come citronella e bergamotto, e di sapori audaci come cioccolato al peperoncino calabrese. Opportunità: Creare edizioni limitate stagionali che generano aspettativa e frequenza di visita. Leggi anche Come differenziare l’offerta del tuo bar con prodotti stagionali

5. Esplorare il canale Ho.Re.Ca

Nel 2025 il brunch si consolida come formato, con diverse declinazioni: brunch regionale con focus su prodotti tipici italiani, micro-pairing con vini naturali e amari, brunch esperienziali con prenotazione obbligatoria online. Opportunità: Sviluppare prodotti specifici per il canale professionale evoluto, con formati e presentazioni adatti al brunch e alla ristorazione.

In conclusione

Il mercato della colazione italiana nel 2025 rappresenta un’opportunità straordinaria per tutta la filiera. In un contesto di mercato complesso, con consumi fuori casa in rallentamento e cambiamenti generazionali profondi, la colazione emerge come segmento resiliente e in crescita.

I numeri parlano chiaro: 6,3 miliardi di euro di spesa, 2,2 miliardi di consumazioni, e un trend positivo che continua anche nel 2025. Per chi produce e distribuisce semilavorati surgelati, questo significa domanda sostenuta, clienti B2B che cercano soluzioni di qualità, e opportunità di innovazione in linea con le tendenze emergenti.

La chiave del successo sarà saper coniugare tradizione e innovazione, qualità e convenienza, artigianalità percepita e efficienza produttiva. I semilavorati surgelati, se proposti con intelligenza e valorizzati adeguatamente, possono essere la risposta perfetta a queste esigenze apparentemente contrastanti.